Cari amici, non bastano quelli che abbiamo già, c'è un altro problema. Sembra che Expedia abbia colto la palla al balzo trasformando il voucher in un'opportunità. Per capirne il meccanismo, prima di tutto bisogna fare un chiarimento: parliamo esclusivamente di prenotazioni
“Expedia collect” con pagamento tramite EVC, prepagate e non rimborsabili,
relative alle strutture che NON hanno attivato il “Global cancellation waiver program”. Per questo tipo di prenotazioni, Expedia ha 2 tipi di
accordi con le strutture:
- Attivazione della EVC al momento del check-in
- Attivazione della EVC al momento della prenotazione
Nel primo caso, Expedia dice al
cliente che la struttura non accetta la cancellazione senza penali, pertanto
emette un voucher che potrà essere utilizzato nei 12 mesi successivi,
esclusivamente nella struttura originariamente prenotata.
Nel secondo caso invece, Expedia
dice al cliente che la struttura non accetta la cancellazione senza penali,
emette il voucher come nel primo caso, ma poi richiede alla
struttura il rimborso dell’importo precedentemente incassato tramite EVC. In
mancanza di riscontro entro i 15 giorni successivi, EVC Recovery avvia il
processo di chargeback tramite banca (lo stesso che fanno i clienti che
contestano una spesa fatta sulla propria carta di credito).
In questo modo otterrano la rinnovata fiducia del cliente e ... un bel cash flow di 12 mesi.
Il voucher era stato inserito nel decreto per evitare ulteriori danni finanziari a quelle strutture turistiche che fanno “cash flow” con le vendite anticipate. In questo modo viene a cadere tutto e viene tutelato soltanto l’operatore che mantiene il proprio cash flow trattenendo i soldi del cliente al quale emette il voucher, mentre si lascia in agonia l’albergo